TRATTO DA:


www.repubblica.it

 

Sono centinaia, ma per ora sono impossibili da recuperare

Cercate le auto rubate? guardate in Cecoslovacchia...

Centinaia di autovetture rubate in Italia sono state individuate nella repubblica Ceca, ma i legittimi proprietari difficilmente ne rientranno in possesso. Le autorità ceche, infatti, hanno costretto la magistratura padovana ad archiviare l'inchiesta per scadenza dei termini. A questa conclusione non hanno potuto opporsi nè i carabinieri del Comando provinciale di Padova, nè il pm Antonino Cappelleri, titolare dell'indagine iniziata nel 1993, nè soprattutto i legittimi proprietari, oltre 300 stando gli accertamenti svolti, che hanno sembrano aver perso le speranze riaccese dalla notizia mesi fa del ritrovamento delle auto e che ora si chiedono se il ritrovamento virtuale non gli farà perdere anche il premio assicurativo. Solo uno tra i derubati è stato "graziato", ma soltanto perchè la sua automobile è entrata in Germania dove è stata fermata dalla Polizia tedesca. Il Nucleo operativo dei carabinieri di Padova pensava di coronare con successo l'indagine quando era stata individuata l'organizzazione specializzata in furti d'auto, composta da italiani, alcuni con dimora nel paese ceco, e da altri che non sono mai stati indentificati e che avevano la propria base nel paese estero. Ad aiutare le indagini era intervenuto anche il Comando generale dell'Arma che aveva fornito un floppy disc contenente targhe e numero di telaio di circa 300 mila vetture rubate, di cilindrata superiore ai 1.800 cc. Dati che sono stati comparati con quelli sul parco macchine circolante della stessa fascia interessata in possesso della polizia di Brno. Grazie all' aiuto della polizia ceca sono state così scoperte 300 vetture "scomparse" in Italia, in buona parte guidate da cechi di un certo livello sociale. A quel punto il Pm Cappelleri ha fatto richiesta di assistenza penale all'autorità ceca per una rogatoria internazionale. Ma la collaborazione è venuta meno, sono insorte difficoltà anche per il sequestro delle auto, "per cui - ricorda il Pm - sono rimasto senza alcuna prova". La polizia ceca, nel frattempo, aveva arrestato uno dei sospettati trovato con carte di circolazioni false, individuato altri italiani lì residenti e inquadrato l' organizzazione che aveva portato in Bielorussia e in Cecenia altre vetture rubate in Italia. L'accordo europeo di assistenza giudiziaria di Strasburgo, ha detto Cappelleri "è stato rispettato dal punto di vista teorico, ma non nella pratica. "Avrei potuto chiedere direttamente al procuratore ceco competente, ma bisognava passare attraverso i ministeri, il che voleva dire far trascorrere minimo altre sei mesi". Capelleri così ha dovuto archiviare l'inchiesta. Le vetture intanto continuano a circolare nella repubblica Ceca, che all'epoca delle indagini era unita con la Slovacchia e dove bastava presentarsi in un ufficio e dire di essere proprietario del mezzo per poterlo immatricolare, senza esibire alcun documento di acquisto. Tra i 300 proprietari un trevigiano che nell'agosto del 1997 era stato chiamato in Questura: la sua Passat, rubata qualche anno prima ad appena quattro mesi dall'acquisto, era stata ritrovata. Da quel momento è rimasto in attesa di notizie e adesso ha "scoperto" che la sua vettura continua ad essere guidata da altri.

(25 marzo 1999)

 

Al fine di evitare collegamenti a pagine la cui esistenza non è controllabile, abbiamo utilizzato parti di alcuni articoli inerenti l'argomento del nostro sito, creando nuove pagine.
Queste riporteranno sempre un collegamento al sito effettivo di provenienza.
Tuttavia, nel caso i gestori dei siti a cui si fa riferimento non gradissero tale iniziativa, sono pregati di segnalarcelo via e-mail, provvederemo prontamente ad eliminare l'intera pagina. Grazie per la collaborazione.


   
 

TORNA INDIETRO