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Riscatto per riavere l'auto
   
 

TORINO
Tentata estorsione nel parcheggio di piazza Vittorio Veneto.
Tre nordafricani hanno sottratto la vettura a una giovane e le hanno chiesto cento euro per restituirgliela.

M.P.
   
 

09 luglio 2002
   
  Credevano di aver scoperto una compravendita di droga. Stavano invece assistendo ad un ricatto. Sono stati i carabinieri della Compagnia San Carlo a sorprendere tre extracomunitari clandestini, due algerini e un marocchino, che venerdì notte hanno «rapito» l'auto di una ragazza di 22 anni, pretendendo cento euro per la restituzione. La pattuglia di militari in borghese ha visto la giovane e i suoi amici litigare in via Bava con i tre nordafricani e pensando che si trattasse di un acquisto di droga si è avvicinata scoprendo invece il tentativo di estorsione.
E' successo poco dopo le due di notte in piazza Vittorio Veneto. Carla Maria M., 22 anni, aveva posteggiato qualche ora prima la sua Opel Corsa nella piazza ed aveva passato la serata in un locale di via Po. Quando è tornata all'auto ha scoperto che era scomparsa ed è stata avvicinata da un extracomunitario che le ha detto: «La tua Opel è in nostro possesso. Se la rivuoi devi pagare cento euro».
Carla Maria M. si è resa conto in quel momento di non avere più le chiavi della vettura e più tardi ha raccontato ai militari: «Non ricordo se le ho dimenticate attaccate alla portiera o se mi sono state rubate dalla borsetta. Quando ho posteggiato l'auto sono stata infastidita da un parcheggiatore abusivo extracomunitario che insisteva per farsi dare del denaro».
La ragazza, spaventata, si è rivolta ad un amico che ha cercato di tornare in possesso dell'auto «rapita». L'extracomunitario ha però chiamato in soccorso altri due connazionali tra cui Abdoul Rucmi, un algerino di 26 anni, che, secondo i carabinieri, è stato l'ideatore dell'estorsione. I tre clandestini, dopo una lunga discussione con la ragazza e il suo amico, si sono detti disponibili a riconsegnare l'auto per «soli» ottantacinque euro. Stavano per incassare il riscatto quando sono stati sorpresi dalla pattuglia del Nucleo Operativo della Compagnia San Carlo. Abdoul Rucmi e i suoi due complici, Mustapha Flaph, marocchino e Ismail Felis, algerino sono così finiti in manette con l'accusa di tentata estorsione. Mustapha Flaph e Ismail Felis che hanno dichiarato di avere rispettivamente 16 e 14 anni sono stati sottoposti all'esame radiologico del polso che ha stabilito che si trattava di maggiorenni. Secondo gli investigatori i tre potrebbero aver messo a segno altre estorsioni di questo tipo.
 

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