TRATTO DA:


Indagini in Friuli
Il riciclaggio di auto rubate da Motta porta alla Slovenia
 

11 novembre 2002
 
MOTTA DI LIVENZA. C'è l'ombra di una organizzazione internazionale specializzata nel riciclaggio di automobili dietro al fermo di due sloveni operato fra venerdì e ieri dagli uomini della polizia stradale di Udine. La vicenda deve essere ancora chiarita in tutti i suoi aspetti, ma gli elementi già raccolti dalla Polstrada devono essere consistenti dato che il magistrato inquirente, il sostituto procuratore Giovanna Mullig, ha chiesto al Gip la custodia cautelare in carcere per i due uomini fermati. Nei loro confronti è scattata appunto l'accusa di riciclaggio. La vicenda che ha portato al fermo dei due sloveni si è sviluppata in seguito al furto di una automobile di grossa cilindrata a Motta di Livenza: il colpo è stato messo a segno venerdì ai danni di un uomo di Oderzo, sempre in provincia di Treviso. Il proprietario della vettura non ha perso tempo e ha subito denunciato il furto alle forze dell'ordine. La segnalazione, completa di numero di targa e di telaio, è stata diramata anche in Friuli e poche ore dopo l'automobile (una Mercedes E 320) è stata notata a Udine, parcheggiata in piazzale Cella. La polizia stradale di Udine ha preso in mano l'indagine e, secondo quanto si è appreso, ha atteso che qualcuno si avvicinasse alla vettura rubata. L'appostamento ha dato i suoi frutti, visto che sono stati bloccati i due sloveni. L'esperienza degli uomini della Polstrada e qualche ulteriore elemento di cui devono essere venuti in possesso ha fatto sospettare che i due uomini non fossero semplici ladri di automobili di lusso, ma corrieri di una organizzazione dedita al riciclaggio all'estero di vetture rubate. A quanto pare gli uomini della Polstrada sarebbero venuti a sapere anche che i due uomini avrebbero portato la vettura proprio in Slovenia. Avrebbero avuto anche un piano preciso e collaudato per evitare i controlli alla frontiera.
 
 

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