TRATTO DA:


Parla un imprenditore che si è visto sparire piu’ volte la mercedes
«Io non rischio e giro con l’utilitaria»

Controlli - Nonostante la tecnologia i furti di auto continuano: ogni giorno ne vengono messi a segno due
 

18 luglio 2002
 
Lo sapevate che le vetture di prestigio sono le più rubate in provincia di Lecco? Da noi sono proprio le Merdedes e le Bmw le auto più soggette alle azioni criminali. E pensare che nel resto d'Italia le Fiat Punto Uno e Bravo sono le più richieste dal mercato del furto d'auto. Lecco dunque è provincia in controtendenza rispetto alle altre. Ma i numeri che provengono dal nostro territorio dimostrano ancora una volta come il Lecchese rimanga uno dei luoghi ideali per mettere a segno il «colpaccio». La terza marca in questa sorta di hit parade dei furti è la Fiat, mentre in aumento sono «quotazioni» delle Volkswagen (con il modello Golf). Ci siamo chiesti invece quali sono le automobili meno rubate. E dalla nostra indagine in provincia di Lecco le marche più sicure sono le Citroen, le Peugeot le Nissan e le Opel. Ma non dimentichiamo che da noi si «alleggeriscono» anche i possessori di Porsche, Ferrari e Audi. Quale destinazione? Le risposte sono varie: ci sono dei mercati (Polonia soprattutto) dove c’è grande, grandissima «richiesta» di Fiat Cinquecento, Punto e Panda; mentre le Alfa Romeo, è proprio il caso di dirlo, vanno a ruba in Bulgaria. E le prestigiose Bmw e Mercedes? Semplice: sono ambite soprattutto negli Emirati Arabi, nelle vicina Albania e nei paesi dell'ex Unione Sovietica. Non solo. Ultimamente, questi modelli di auto hanno trovato adeguato mercato anche in Marocco e in Libia. Proprio nella nostra provincia c'è un industriale rimasto vittima di un numero incredibile di furti di Mercedes. Dopo l’ultimo furto, il nostro imprenditore ha deciso di effettuare i vari spostamenti a bordo dell'auto della moglie (che ovviamente è ben lontana dall’essere una Mercedes). «Sono convintissimo che tutti i furti che ho subito - dice L. M. - sono stati commissionati da altri soggetti. E che le mie auto, dopo essere state sapientemente contraffatte, sono quasi tutte finite all'estero. Ho un amico che per lavoro è stato recentemente in Albania e ha visto uno strano deposito di mezzi nei pressi di Valona: qui erano state posizionate alcune vetture di prestigio, tutte senza targa». E le Mercedes, le ha abbandonate? Manco per idea. Ma è meglio lasciarle in garage nelle giornate di lavoro di tutti i giorni. Per fortuna nel corso degli ultimi anni il numero delle auto asportate in italia è in costante diminuzione rispetto agli inizi degli anni ’90. D’altro canto sono invece aumentati i ritrovamenti di auto rubate. E questo per merito dell'introduzione degli antifurti satellitari che hanno giocato un ruolo decisivo in tal senso, nonostante il loro prezzo sia a volte decisamente proibitivo.
O.M.
 
 

I RIMEDI
Gli automobilisti corrono ai ripari e si affidano speranzosi agli ultimi ritrovati,
Unica speranza l’antifurto satellitare

Nel mirino:
Anche le Ferrari, naturalmente, sono tra le auto preferite dai malviventi
 
L’unica è prendere un antifurto satellitare e sperare che chi ha rubato la nostra auto sia un ladro solo e non una banda organizzata. Perché se l’Arsenio Lupin di turno dovesse avere un piano dettagliato che prevede l’ingresso del bolide appena rubato in un container per azzerare il segnale, il derubato è bell’è che fritto. Per il resto, come dice Antonello, capo officina dell’Autolecco, «siam messi male». E non perché gli antifurti non funzionino, ma perché i ladri sanno fare bene il loro mestiere. Troppo bene visto che per scassinare un’auto e ripartire, se ci impiegano tanto ci mettono 35 secondi. La stima è per gli antifurti meccanici, quelli con il gancio d’acciaio che blocca i pedali con il volante, ma secondo l’esperto dell’AutoLecco non differisce tanto neppure dai tempi necessari per disinnescare gli altri tipi di antifurto. «Il più sicuro è senz’altro il satellitare - spiega - proprio perché manda un segnale al satellite Gps che permette sempre di sapere dove è diretta l’auto rubata. Il costo varia dai 1.200 ai 1.600 euro a seconda del modello, compreso l’abbonamento annuale alla centrale». Una volta montato l’antenna che collega al satellite diventa invisibile. Se le portiere vengono aperte con la chiave non succede niente. In qualsiasi altro modo, scatta il contrattacco. A seconda di quel che ha scelto il cliente o la centrale riceve l’allarme, localizzando sulla videomappala e sguinzagliando le forze dell’ordine. Oppure il telefono del proprietario squilla attivato dal computer di bordo. Il derubato, previa password, digita i numeri per localizzare l’auto, bloccare il motore o addirittura attivare il vivavoce per parlare con chi sta guidando. Quando il ladro sale, insomma è fregato. «A meno che - commenta Antonello - non carichi l’auto in un container e il segnale viene isolato». Viasat, Amisat, Microsat, i nomi di questi impianti cambiano ma le potenzialità restano più o meno le stesse. E non solo solo quelle di avvisare la centrale di controllo e le forze dell’ordine del furto, ma anche di bloccare l’auto al primo semaforo in maniera da lasciare a piedi il «mani di velluto» di turno. Quindi, container a parte, convengono. Sono molti i lecchesi che si sono lasciati tentare da questa ultima frontiera della tecnologia, ma come dice sempre l’esperto «sono soprattutto quelli che hanno berline e auto di grossa cilindrata». «Per le utilitarie - aggiunge - vanno ancora i vecchi sistemi come quello sonoro con blocco avviamento. Costano sui 250 euro, se la macchina viene rubata suonano, ma appunto per molti ladri non sono un problema da disinnescare». Tra gli antifurti di vecchia generazione e quelli di nuova non c’è niente e comunque, secondo il capofficina dell’AutoLecco, è sempre meglio fare assicurarazioni anche per il furto.
An . Sa.
 
 

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