TRATTO DA:


SANREMO
In manette banda che vendeva vetture rubate con documenti sottratti nelle motorizzazioni
Preso il principe delle auto clonate
Gli inquirenti: un mezzo era stato “duplicato” almeno quattrocento volte

28 aprile 2002
 

Aveva creato una sorta di “Pra”, un registro automobilistico clandestino a livello internazionale. Valerio Ferrari, 50 anni, originario di Castione della Presolana (Bergamo) e residente ad Azzano, l’Arsenio Lupin delle auto rubate, è stato raggiunto da una quarta ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del tribunale di Sanremo Anna Bonsignorio su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Antonella Politi. Secondo la squadra mobile della questura di Imperia è l’organizzatore di un grosso traffico di auto rubate in particolare di grossa cilindrata come Mercedes, Porche, Bmw e Audi. «Sono vetture costosissime che sono “cloni” di altre in circolazione in Italia, ma anche all’estero. - ha spiegato il questore di Imperia Andrea Ninetti - Ce ne sarebbero almeno quattrocento identiche in tutta la comunità europea. Un vero e proprio record. Si tratta di automobili che Ferrari rivendeva dopo che ne aveva modificato il numero di telaio». Valerio Ferrari, che era stato raggiunto da altre tre ordinanze, sempre in inchieste su traffici di auto “modificate”, è accusato di riciclaggio di auto, ma anche di ricettazione e falsificazione. Nell’inchiesta, che ha visto al lavoro la polizia stradale di Modena, Ferrara, Bergamo e Bologna è stata sequestrata moltissima attrezzatura sia per la costruzione delle targhe, sia carte d’identità di dubbia provenienza, quindi scanner per le centraline delle auto da rubare, patenti, carte di circolazione in bianco e diversi computer, oltre a due auto e uno scooter. Secondo i dati raccolti dagli investigatori durante le indagini è emerso che le auto rubate e poi modificate nel numero di telaio venivano commercializzate dopo che erano stati compilati illegalmente i libretti di circolazione sottratti dagli uffici delle Motorizzazioni civili di diversi Paesi europei. In questo modo le vetture, nuove e originali, risultavano “regolarmente” immatricolate come automobili di importazione. L’inchiesta, estesa anche nel Comasco e nel Beneventano, vede altre quattro persone agli arresti (le accuse nei loro confronti variano dall’associazione per delinquere al traffico di auto rubate, falso in atto pubblico e ricettazione): oltre a Valerio Ferrari, 55 anni, Elisabetta Cavedoni, 41 anni, di Modena, Pierluigi Lipetto, 50 anni, di Como (ai domiciliari) e un modenese incensurato di 50 anni. Altre cinque persone sono indagate in stato di libertà, nel Beneventano. Valerio Ferrari, che secondo gli investigatori era in procinto di partire per i Caraibi, era già stato indagato, in passato, sempre per riciclaggio di auto: a metà degli anni Novanta in Bergamasca, era poi andato in Francia, quindi bloccato, su ordine di custodia della Procura di Bologna in lussuoso residente di Bordighera, nel ponente ligure. Era il settembre 2001, dopo sette mesi di carcere la scarcerazione decisa dal Gip. Sia per l’inchiesta di Bergamo, sia per quella di Bologna e di Modena, venerdì pomeriggio Ferrari è stato nuovamente arrestato.

Giorgio Dolcetti

 
 

Al fine di evitare collegamenti a pagine la cui esistenza non è controllabile, abbiamo utilizzato parti di alcuni articoli inerenti l'argomento del nostro sito, creando nuove pagine.
Queste riporteranno sempre un collegamento al sito effettivo di provenienza.
Tuttavia, nel caso i gestori dei siti a cui si fa riferimento non gradissero tale iniziativa, sono pregati di segnalarcelo via e-mail, provvederemo prontamente ad eliminare l'intera pagina. Grazie per la collaborazione.



   
 

TORNA INDIETRO