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Auto rubate, una denuncia

Finisce nei guai un cinquantenne di Agropoli
L'uomo fermato vicino a Mestre La Procura indaga su un grosso giro di ricettazione
 

4 FEBBRAIO 2002
 

AGROPOLI. Un giro di autovetture ''clonate'' che potrebbe coinvolgere molti campani, in particolare di Salerno, quello su cui hanno messo le mani gli inquirenti di Mestre.

Si fa sempre più concreta, infatti, l'ipotesi di un vasto traffico di automobili con false targhe o rubate e rimesse sul mercato del Nord Italia. Ad aver aperto un'indagine sull'argomento è stata procura di Mestre, in seguito a numerosi episodi ''sospetti''. Ad essere stato denunciato, pochi giorni fa, nell'ambito di un controllo di routine, dagli agenti della polizia stradale di Mestre, è stato M. A., 56 anni, residente ad Agropoli. L'uomo era alla guida di una Mercedes diesel del 1995 che avrebbe acquistato dal sindaco di un paese vicino. E' bastato però un controllo più meticoloso per dimostrare che la vettura era rubata, con numero di telaio contraffatto e targhe false. Così l'uomo è stato denunciato per uso di atto falso e ricettazione. Coincidenza ha voluto che dopo pochi minuti, fosse fermato, dalla parte opposta della tangenziale veneta, A. F. F., 24 anni, residente a Casapulla, in provincia di Caserta. Il giovane, alla guida di un'Alfa 33, possedeva un falso contrassegno assicurativo. La vettura risultava assicurata con un'altra compagnia italiana fino al giugno del '99. Gli agenti hanno così proceduto al sequestro del mezzo e il giovane è stato denunciato per falso in atti amministrativi.

Pochi mesi fa, poi, sempre a Mestre, fu denunciato, con l'accusa di riciclaggio, uso di atto falso e ricettazione, G. F., 25 anni, di Castel San Giorgio, operaio alla Fincantieri di Mestre. Il giovane fu trovato in possesso di un'Alfa 156 che, come la sezione di polizia giudiziaria della polstrada di Mestre accertò, con la preziosa collaborazione dei colleghi salernitani, risultava ''clonata''. L'auto era stata rubata nel giugno scorso a Pomigliano d'Arco. Poi, le era stata applicata la targa di un'identica autovettura, in circolazione e intestata ad una società di Reggio Emilia. Inoltre, era stato redatto in maniera impeccabile un certificato di proprietà, rubato in bianco ad Isernia, e un libretto di circolazione, anche questo rubato in bianco a Salerno. In questo modo l'automobile era stata munita di documenti falsi, ma apparentemente del tutto regolari. Ad aver poi scoperto soltanto alcuni giorni fa che la targa della sua autovettura era stata clonata a Napoli è stato poi proprio un magistrato della procura di Venezia, pare una donna, che, negli ultimi due anni, si è visto recapitare ben 216 multe per infrazioni commesse in Campania. A possedere la targa ''clonata'' era un pregiudicato napoletano di 68 anni, G. F. L'uomo è stato denunciato dai vigili urbani di Napoli, per riciclaggio aggravato, falso materiale, falso di sigilli di Stato e favoreggiamento. La sua auto, una Ford Fiesta grigia era stata rubata 3 anni fa ad un giovane di Aversa. L'inchiesta aperta dalla procura di Mestre potrebbe coinvolgere molti nomi eccellenti anche nel salernitano.

Marilena Peluso

 
 

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