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Scafati: coinvolti anche Sorrentino e Boccia
Traffico di auto rubate
In manette la banda legata al ''campagnolo''
 

06 dicembre 2001
 
SCAFATI. Cinque persone sono state arrestate nell'ambito di un'inchiesta della procura di Torre su un giro di truffe ad assicurazioni e società finanziarie attraverso le quali l'organizzazione acquistava auto senza pagarle utilizzandole poi per falsi sinistri. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura di Torre Annunziata. Riguardano Antonio Russo, Carmine Sicignano e Alberto Cuomo, di Gragnano, Antonino Di Lorenzo di Casola di Napoli e Antonio Boccia di Scafati. Nei provvedimenti di cattura, emessi dal gip Miranda su richiesta dei pm Fortuna e Novelli, vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa e falso per un totale di 21 diversi capi d'accusa. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, anche attraverso pedinamenti e intercettazioni, negli ultimi quattro anni l'organizzazione, che faceva capo ad Antonio Russo, avrebbe acquistato diverse auto di grossa cilindrata, attraverso finanziamenti, erogati da società finanziarie, intestati a persone inesistenti. Dopo aver stipulato i contratti di finanziamento per l'acquisto delle vetture, i componenti della ''holding della truffa'' non pagavano le rate, e utilizzavano l'auto per simulare sinistri e ottenere risarcimenti. In quattro anni avrebbero ottenuto risarcimenti per circa 400 milioni e si sarebbero appropriati di auto per quasi un miliardo. L'indagine è stata avviata nel febbraio scorso, in seguito alla segnalazione della società finanziaria Gmac Italia, di Milano, che aveva ricevuto una richiesta di finanziamento per l'acquisto di una Opel Frontera da tre diverse persone contemporaneamente. E' stato accertato che Russo agiva anche per conto di Gennaro Sorrentino, 'o campagnolo, di Scafati. Ma i rapporti tra Russo e Sorrentino si erano guastati a causa di un debito non pagato e Russo temeva che Sorrentino potesse ucciderlo. Nel corso di una perquisizione, è stata trovata e sequestrata una lettera di Russo, diretta alla Procura, nella quale si indicava Sorrentino quale responsabile di un eventuale agguato nei suoi confronti e sono ricostruite le attività dell'organizzazione.
 
 

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