TRATTO DA:


Bassanese vittima di una truffa studiata a tavolino e messa a segno con grande abilità da un distinto signore.
Persi ben 19 mila euro

Paga l’auto usata con un assegno circolare falso.
Falsi pure i documenti presentati per il passaggio di proprietà e disattivato il numero di telefono

19 febbraio 2003
 
Una truffa studiata a tavolino e messa in atto con grande abilità quella che è costata carissima ad un nostro concittadino che s’è ritrovato senz’auto e con un assegno circolare falso in mano. Una perdita secca di oltre 35 milioni, mica bruscolini. Nelle scorse settimane il bassanese fa pubblicare su giornalini e attraverso internet l’ annuncio di vendita della sua Golf in ottimo stato. L’auto è molto appetita e non trascorrono molti giorni prima che un acquirente si faccia avanti.
Primi accordi per telefono, poi di persona. Il compratore si presenta con aria distinta, rivelando interesse per l’auto. Il prezzo della Golf usata, 19 mila euro, viene ritenuto equo.
La trattativa procede spedita. Pronti i documenti per il passaggio di proprietà, pronto anche l’assegno circolare. Affare fatto, suggellato dalla canonica stretta di mano. Fra persone distinte ed educate ci si accorda facilmente. Sabato mattina il passaggio di consegne, dopo un’ultima verifica dell’incartamento. Con l’assegno circolare in mano il bassanese «saluta» la Golf alla quale, anche se un po’ vecchiotta, era affezionato.
Lunedì va in banca per depositare il titolo. Compila la distinta, firma l’assegno e lo consegna al cassiere. L’impiegato lo controlla. Sta per apporre il timbro quando il cliente, per un eccesso di scrupolo, gli chiede di verificarne la copertura anche se è circolare e non dovrebbero sussistere problemi.
Una telefonata alla banca emittente svela la truffa: «Non abbiamo mai emesso quell’assegno» la risposta che gela il sangue a cassiere ed ex proprietario della Golf.
Un controllo minuzioso permette di accertare che l’assegno è stato scannerizzato e stampato illecitamente. Non è la prima volta che accade e probabilmente non sarà neppure l’ultima.
Il bassanese prende il cellulare e chiama il signore distinto che gli ha rifilato il titolo fasullo. Una vocina registrata gli risponde che il numero non è attivo. Torna a casa e controlla le fotocopie dei documenti: tutto falso. Falsa pure la carta d’identità che l’acquirente della Golf gli aveva consegnato in copia.
Chi sia il distinto signore che se n’è andato con la Golf resta un mistero. Inutili tutti i tentativi per rintracciarlo. Volatilizzato, nel vero senso della parola.
Non rimane che sporgere denuncia. Anche della Golf non c’è traccia. Probabilmente ancora sabato ha varcato il confine per alimentare il mercato delle auto rubate o riciclate.
Una storia amara, che conferma come siano tante le persone pronte ad approfittare della buona fede degli uomini. Non è escluso che si tratti di una banda specializzata in questo tipo di truffe. Ai bassanesi un avvertimento: prima di concludere un affare prestate la massima attenzione se non conoscete le persone coinvolte. E possibilmente evitate di farlo al sabato, quando le banche sono chiuse ed i controlli sono rimandati al lunedì.
 
 

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