TRATTO DA:


Aveva accompagnato un conoscente a recuperare l'auto rubata
Un amico non sempre è un tesoro
Bitonto assolto dopo un'odissea
 

16 gennaio 2002
 
Chi trova un amico trova un tesoro ma può trovare anche una fregatura. È accaduto a Giovanni Palella, ventiduenne di Bitonto, che è stato assolto dalle accuse di furto di auto ed estorsione, ma dopo una lunga odissea giudiziaria. Palella, una sera di ottobre del 1997, si trovava alla periferia cittadina. Stava passeggiando «bel bello», scriverebbe Manzoni, quando incontrò un coetaneo, suo conoscente. Che gli disse: «Vuoi venire con me? Devo andare a riprendermi l'auto». Palella accettò l'invito.
Mal gliene incolse. L'amico aveva subito il furto dell'auto, una Fiat Tipo, ed era stato costretto a pagare 300mila lire ai ladri - mai identificati - per riottenerla. Insomma, il classico «cavallo di ritorno». I malviventi, incassata la somma, avevano detto al derubato: «Troverai la macchina in via Tal dei Tali, alla periferia di Bitonto». Il giovane derubato aveva invitato Palella ad accompagnarlo.
Arrivati laggiù, i due giovani notarono che l'auto non partiva. Provarono a metterla in moto a spinta. In quel momento, sopraggiunse una pattuglia dei Carabinieri. Dalla targa, i militari risalirono alla denuncia di furto della Tipo. Chiesero i documenti a Palella e lo denunciarono per furto. Durante le indagini, gli investigatori ipotizzarono anche l'accusa di estorsione. Entrambe le imputazioni furono formulate in concorso con altre due persone tuttora ignote.
Durante il dibattimento in Tribunale, però, il derubato ha chiarito che Palella non c'entra nulla con il furto né con l'estorsione; e che lo aveva semplicemente aiutato a recuperare materialmente l'auto, senza nemmeno intercedere con i veri banditi. Perciò il Tribunale ha assolto il giovane imputato, accogliendo la richiesta del suo difensore, avvocato Luigi Ventola. E Palella ha imparato che un amico che si incontra lungo la strada non sempre è un tesoro. c.strag.
 
 

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