Chiesero un milione e mezzo di lire
per la restituzione di un'auto rubata. Due giovani manduriani
sono stati condannati per furto e tentata estorsione dal giudice
delle udienze preliminari Giuseppe Tommasino: un anno e sei mesi
di carcere per Antonio Mero, di 24 anni (ha ottenuto gli arresti
domiciliari), ed un anno e due mesi per Andrea Di Noi, di 22
anni (pena sospesa), entrambi assistiti dall'avv. Franz Pesare.
La vicenda risale al 23 settembre dello scorso anno. al «117»
del comando provinciale di Taranto giunse la telefonata di un
cittadino della provincia di Brindisi, che era stato contattato
dai due estortori per la restituzione di un'autovettura rubata
il giorno precedente. L'uomo avrebbe dovuto portare un milione
e mezzo di lire nel luogo indicato dai malviventi, ma all'appuntamento
di presentarono anche i finanzieri. Mero e Di Noi furono bloccati
al termine di uno spericolato inseguimento. I militari recuperarono
la busta contenente i soldi del riscatto e l'auto rubata, abbandonata
nelle campagne di Sava. L'ennesimo episodio di furto e tentata
estorsione è stato risolto proprio grazie alla collaborazione
della vittima. La pratica del cosiddetto «cavallo di ritorno»
è assai diffusa nel versante orientale della provincia.
I proprietari delle auto rubate troppo spesso preferiscono pagare
la tangente, anzichè denunciare il furto alle forze dell'ordine.
G. Riz. |