4-Mar-02
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Tipo_Form - CONSIGLI
RICHIESTA - Cara associazione A.D.U.C, chiedo a voi un aiuto
per risolvere un problema (accertamento di violazione) dunque
vi spiego: Pochi giorni fa', ricevo una raccomandata con bollettino
di pagamento, proveniente dal corpo della polizia municipale
del comune di Roma, contestandomi, una infrazione il giorno xx
ottobre 2001 alle ore 10,14 in una via di Roma "con rilevamento
elettronico" aut.min. ll.pp. n.2083/01.
Accertavano che, l'autoveicolo di mia propieta' accedeva nella
zona a traffico limitato, senza la prescritta autorizzazione,
violando la norma dell'art. 7/01, infine continuava.... cotestazione
immediata non prevista ai sensi del d.p.r. n.250/99 art.5, comma
4.
Allora, la targa rilevata elettronicamente corrisponde alla targa
della mia autovettura.... ma e' assurdo! perche' io sono residente
in Puglia e.... nel giorno, mese ed ora menzionate sopra, mi
trovavo sul posto di lavoro, recatomi con la mia vettura (ed
e' tutto dimostrabile..);o ra....e' impossibile che mi trovassi
in due posti diversi nello stesso momento..! Mi domando, come
mai delle apparecchiature elettroniche cosi' avanzate, possano
fare questo tipo di errori gravi?
Adesso domando a voi, come posso affrontare questo problema e
procedere nel migliore dei modi per la mia difesa, aiutato dai
vostri consigli.
Grazie per la vostra cortese attenzione e complimenti al sito,
un utile mezzo telematico per la difesa cittadini.
Aspetto vostre notizie saluti da xxxxxxx.
RISPOSTA ADUC
A quanto pare, in questo caso si e' verificato un errore, a meno
che non vi siano targhe
clonate della sua auto, in
giro.
Potendo dimostrare dove si trovasse non tanto lei, quanto il
suo mezzo, sara' in condizione di contestare la multa, fornendo
prove e testimonianze. Il problema e' che l'opposizione andrebbe
presentata al giudice di pace, di persona, con viaggi e spese
da sostenere. Mentre l'alternativa al Prefetto e' sempre rischiosa,
vista l'elevata possibilita' di rigetti anche in casi rilevabili.
Tuttavia, in questa circostanza, se realmente ha queste prove
schiaccianti di dove si trovasse il mezzo, potrebbe optare per
questo tipo di ricorso, essendo l'altro troppo oneroso. Purche'
tenga presente che in caso di rigetto la sanzione raddoppia e
di conseguenza dovra', a quel punto, ricorrere per forza al giudice
(chiedendo, in subordine, almeno la riduzione della somma).
Di seguito, si allegano comunque le indicazioni generali.
Il ricorso deve essere presentato dalla persona che ha utilizzato
il mezzo, sia esso proprietario od utilizzatore, esibendone l'atto
dimostrativo; lo stesso ricorso e' pero' nullo se il ricorrente
non si presentasse all'udienza. In caso di rigetto le spese sono
comprese tra le zero e le 200.000 lire, e decise dal giudice.
Ha 30 gg. dalla notifica per ricorrere davanti al giudice di
pace del luogo in cui la violazione e' stata rilevata, chiedendo
sospensione e annullamento della stessa (pagando entro i 60 gg.
dalla notifica del verbale originario, in caso non la si ottenga).
Tra i motivi che e' possibile citare, e' sicuramente valido quello
del mancato fermo, indispensabile ai sensi dell'art. 200 del
Codice della Strada, salvi casi eccezionali di effettiva e grave
impossibilita' (non precedentemente voluta, ma forzosa). E cosi'
come ribadito dalle sentenze della Corte di Cassazione. Naturalmente,
il risultato non e' garantito.
Si ricordi che occorre domiciliarsi entro l'area operativa dell'Ufficio
del giudice di pace dove ha presentato ricorso: se non si ha
un domicilio in zona, occorrera' prenderlo presso la cancelleria
dello stesso ed informarsi sull'eventuale accoglimento della
sospensione, sulla data fissata per l'udienza, etc.
Se non fosse nei termini per presentare il ricorso al giudice,
dovra' tentarlo al Prefetto (entro 60gg.). Probabilmente il Prefetto
lo rigettera', e a quel punto potrà, entro 30 gg. dalla
notifica, fare un nuovo ricorso al giudice di pace. |
12-Feb-02
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Tipo_Form - CONSIGLI
RICHIESTA - Cara ADUC, sicuramente a causa di un errore dalla
provincia di Napoli mi e' arrivata per posta notifica di sanzione
amministrativa di Euro 71, 80 (divieto di sosta) relativa al
giorno XX/09/2001 ore 12:10. E' impossibile che quel giorno a
quell'ora la mia auto fosse a Napoli considerando che io sono
di Ravenna e ne' io, ne' tantomeno la mia auto "siamo"
mai stati a Napoli.
Ho Fatto ricorso al prefetto di Napoli mandando copia dello stesso
al comando di polizia municipale che aveva eseguito la notifica,
dichiarando che quel giorno a quell'ora mi trovavo a lavorare,
allegando certificato rilasciato dall'azienda presso la quale
presto servizio e indicando che l'auto viene guidata solo ed
esclusivamente da me, quindi credevo e continuo a credere possibile
in un errore dell'accertatore o dell'ente accertante. In data
odierna ho ricevuto comunicazione scritta dall'ufficio ricorsi
dove in parole povere mi viene spiegato che non essendoci prove
in quello che io dichiaro il ricorso e' stato respinto e ho tempo
fino al 28/02/2002 per pagare la somma di Euro 278, 540 (il doppio
+ spese) Mettendo in chiaro che non ho alcuna intenzione di pagare
per un'infrazione che non ho mai commesso, essendo questo evidente,
anche perche' io la citta' di Napoli non l'ho mai nemmeno vista
(forse in tv qualche volta), sono a chiedervi un consiglio.
Potrei inoltrare nuovamente il ricorso allegando anche le testimonianze
dei miei colleghi che facendo turni diversi dal mio al lavoro
possono dichiarare che in vari momenti della mattinata di quel
giorno hanno chiaramente visto la mia auto parcheggiata nel piazzale
dell'azienda in cui io lavoro.
Per fare questo, o qualsiasi altra cosa voi mi possiate consigliare,
occorre l'assistenza di un avvocato? Quante probabilita' ho di
vincere? Come mi consigliate di procedere?
Io non ho prove fisiche che la mia auto fosse o no a Napoli ma
nemmeno loro!
Quindi se per loro io non ho prove per dimostrare che l'auto
non era a Napoli loro non le hanno per dimostrare altresi' il
contrario.
Sottolineo nuovamente che non intendo ASSOLUTAMENTE pagare per
una multa che non ho commesso, tra l'altro notificata in una
citta' che non ho nemmeno mai visto! Attendo una vostra risposta
in merito e nel frattempo ne approfitto per augurarvi un buon
lavoro e complimentarvi con voi per l'utile e ottimo servizio
che puntualmente prestate a noi poveri cittadini, che come al
solito non abbiamo modo di difenderci di fronte ad una giustizia
che a mio parere non e' uguale per tutti, e spesso sembra ceca,
come la fortuna, sembra un paradosso ma e' cosi'....
RISPOSTA ADUC
Chiarendo che non puo' neanche ipotizzare di omettere il pagamento
se non vince un ricorso (non interessa, all'ordinamento, che
lei abbia o meno commesso il fatto, ma solo che possa dimostrarlo)
e specificando che i Prefetti tendono a rigettare i ricorsi a
meno che non siano molto piu' che ovvi e scontati, si consiglierebbe
-se vuole evitare il pagamento- di opporsi avanti al giudice
di pace, entro 30gg., dimostrando pero' non dove si trovasse
lei, bensi' dove fosse la sua vettura.
In caso cio' non fosse possibile, si rivelerebbe problematico
dimostrare l'estraneita' della propria vettura, a fronte di una
dichiarazione di pubblici ufficiali -il rapporto non e' paritario:
la loro parola vale sino a dimostrazione di errore o di falso.
Si consiglia, pertanto, di valutare esattamente le proprie possibilita'
di risuscita.
Consiglieremmo, inoltre, di presentare una denuncia in Procura
o comunque da Polizia o Carabinieri, in caso potesse ipotizzare
che la targa della sua vettura sia stata clonata.
Ha 30gg. dalla notifica per ricorrere davanti al giudice di pace
del luogo in cui la violazione e' stata rilevata, chiedendo sospensione
e annullamento della stessa:in caso di rigetto le spese sono
comprese tra le zero e le 200.000 lire, e decise dal giudice.
Si ricordi che occorre domiciliarsi entro l'area operativa dell'Ufficio
del giudice di pace dove ha presentato ricorso: se non si ha
un domicilio in zona, occorrera' prenderlo presso la cancelleria
dello stesso ed informarsi sull'eventuale accoglimento della
sospensione, sulla data fissata per l'udienza, etc.
In subordine, puo' comunque chiedere la riduzione dell'importo
alla cifra originaria. |
25-Mag-01
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Tipo_Form.............CONSIGLI
RICHIESTA.............Ricevo per posta dalla Polizia Municipale
di Roma un verbale col quale mi si intima il pagamento di una
multa di L.140/mila in quanto il xxx/xxx/2001 in via xxxxxxx
avrei passato un semaforo rosso con la mia Panda targata xxxxxx;
peccato che quel giorno fossi normalmente al lavoro a xxxxx presso
xxxxxxxxxxxxxxx di cui sono dipendente, con la mia Panda parcheggiata
appena fuori! Come mi devo comportare per non pagare? Basta una
dichiarazione della Azienda che attesti che quel giorno ero al
lavoro, od occorrono anche testimoni che mi abbiano visto quel
giorno in macchina a Luino? C'e gia della giurisprudenza
al riguardo? Ringrazio sentitamente ed anticipatamente per una
Vs. Risposta.
RISPOSTA ADUC
Dove fosse lei, ha poca rilevanza: l'infrazione e' addebitata
al mezzo, non a lei e quindi occorre che sia dimostrato il luogo
dove fosse la vettura.
E' sempre il giudice, davanti al quale lei presenterà
il ricorso, a stabilire se la dichiarazione dell'azienda possa
essere sufficiente: a nostro avviso, non sarebbe il caso di rischiare
e dunque occorrerebbe precostituirsi anche prove sulla vettura.
Le consigliamo anche di sporgere denuncia, in quanto la sua targa
potrebbe essere stata clonata.
Il ricorso è meglio presentarlo, entro 30 giorni dalla
notifica, al giudice di pace del luogo dove è avvenuta
l'infrazione, chiedendo la sospensione e l'annullamento, che
se non fossero concesse, dovrebbe pagare entro i 60 giorni utili,
altrimenti la multa raddoppia. Dovra' inoltre, presenziare all'udienza,
pena il rigetto del ricorso.
Se i 30 giorni fossero già trascorsi, può presentare
ricorso al Prefetto, entro 60 giorni, tenendo presente che la
multa, in caso di rigetto (quasi certo), raddoppia. |