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  • CESC Centro Europeo di Studi Criminologici: 011.4376.188 – fax 011.488.688

RAPPORTO ANNUALE 2000
CESC–VIASAT SUI FURTI D'AUTO

Roma, 2 agosto 2001

Il seguente "RAPPORTO" rappresenta un'analisi dettagliata e completa di un fenomeno che toglie il sonno a milioni di persone, preoccupate di non ritrovare più la loro automobile, ormai divenuta non solo mezzo di spostamento ma anche uno dei più insostituibili strumenti di lavoro e di svago.

 

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RAPPORTO ANNUALE CESC–VIASAT SUI FURTI D'AUTO

Elaborato sui dati della Relazione Generale Annuale del Centro Europeo di Studi Criminologici
 
  • FURTI D'AUTO: 222.872 NEL 2000, IL 15,5% IN MENO DEL ‘99
  • Ogni giorno spariti 610 veicoli; 25 ogni ora; quasi ogni 2 minuti un ladro si allontana con un'automobile rubata; i recuperi si attestano sul 55,5%
  • Le Province più colpite : Roma (38.304), Napoli (31.009), Milano (30.575), Bari (22.942) e Torino (12.860); le "regioni felici": Val d'Aosta, Molise, Basilicata e Trentino A.A.; netta controtendenza per la Sardegna, dove i furti aumentano
  • Il fenomeno è in calo grazie all'azione più incisiva delle forze dell'Ordine, ma anche alla nuove tecnologie di protezione e localizzazione; stabili i furti di camion; aumentano quelli di motocicli
 

Roma, 2 agosto – L'automobile resta una delle prede più ambite dai ladri, sia che agiscano individualmente sia per conto della criminalità organizzata per rifornire il fiorente mercato clandestino, nazionale ed internazionale. Lo scorso anno in Italia sono ‘sparite’ 222.872 automobili, ben 610 veicoli il giorno. Ogni ora 25 automobili hanno cambiato proprietario; ogni due minuti è ‘scomparsa’ una vettura. Il consueto "Rapporto Annuale sui Furti d’Auto in Italia", elaborato da Viasat e realizzato dal CESC - Centro Europeo Studi Criminologici su dati ufficiali, registra per il 2000 non solo una flessione del 15,5% dei furti denunciati rispetto al 1999 (quando furono 263.493), ma anche un aumento dei veicoli poi recuperati grazie all'intensificazione dell'azione delle Forze dell'Ordine ma anche ai nuovi e più efficaci sistemi di protezione, in particolare quelli satellitari di localizzazione. L'anno scorso sono state ritrovate ben 123.727 auto, vale a dire il 55,5% di quelle sottratte, rispetto al 52,82% recuperato nel ‘99, quando ne vennero rinvenute 139.895, ed al 53,74% del ’98. Il ‘giro d’affari’ dei furti andati a buon fine ha sfiorato i 10 mila miliardi di lire.

"La tendenza alla diminuzione dei furti nel 2000 è stata registrata, seppure con diverse percentuali, in tutta Italia, con la sola eccezione della Sardegna e dell'Umbria", ha detto il dott. Massimo Giusio, criminologo e direttore scientifico del CESC. Ma i dati continuano ad essere pesanti, soprattutto per le vittime che, secondo gli esperti interpellati, "subiscono un forte impatto per il furto", "restano spesso traumatizzate", "rischiano la depressione", soprattutto quando sono gli anziani a subire il ladrocinio, se non addirittura "equivalere ad un lutto". Insomma, il furto dell'auto non è solo un danno patrimoniale, ma implica rilevanti conseguenze umane, pesanti anche in termini sociali.

"Secondo la Relazione Generale Annuale del CESC, le Regioni in vetta alla classifica per questo tipo di reati", ha affermato l'ing. Pierluigi Leone, amministratore delegato di Viasat, "sono la Lombardia, con 43.019 furti (il 21,1% in meno rispetto al ’99), la Campania (42.894), il Lazio (41.226), la Puglia (22.942), la Sicilia (17.775), il Piemonte (16.214). Nel Veneto, invece, è elevatissima la percentuale di recuperi : ben 4.401 su 5.365 furti, mentre la Sardegna e l'Umbria si connotano per essere le uniche regioni in cui il fenomeno è in ripresa, con 4.656 casi la prima e 1.135 la seconda ".

Tra le province più a rischio, in testa resta Roma (con 38.304 furti), seguita da Napoli (31.009), Milano (30.575), Bari (22.942) e Torino (con 12.860 furti). E poi ci sono le "isole felici": le realtà regionali a minor rischio sono la Valle d'Aosta (73 furti e ben 49 recuperi), il Molise (227), la Basilicata (498), il Trentino–Alto Adige (458); tra quelle provinciali, Belluno (30 furti), Isernia (57), Sondrio (70), Gorizia (77 furti, ben 92 i recuperi in seguito al ritrovamento di auto rubate negli anni precedenti).

Per quanto riguarda i camion, la flessione è più contenuta, con una situazione costante che si pone tra i 5.000 ed i 5.200 furti l'anno da un quinquennio. Sensibilmente diversa la situazione per i motocicli, con un notevole aumento nel 2000: 18.368 furti denunciati sino al 15 dicembre scorso, rispetto al ’99, quando erano stati 16.714, ed al ’98 (13.862).

"L'esame statistico criminologico generale dei dati definitivi del 2000, valutato diacronicamente rispetto all'andamento quantitativo dei furti d'auto in Italia nell'ultimo trentennio", ha spiegato Giusio, "rivela come le cifre relative al 2000 siano le più basse in assoluto dal 1988, anno in cui, però, il parco auto nazionale era intorno ai 25,2 milioni, ben 7 milioni circa meno di oggi, quando le automobili in circolazione sono circa 32,5 milioni. Si mantiene, invece, sostanzialmente stabile il numero di furti di camion, e cresce invece, in modo significativo, il furto di motocicli".

Secondo il direttore del CESC, l'analisi delle cause della tendenza negativa del numero dei furti d'auto "si colloca intorno ad un triplice ordine di riflessioni: a) ottimizzazione e sostanziale successo dei programmi di miglioramento delle modalità operative, delle tecniche di investigazione e di prevenzione e di una più costante ed efficace razionalizzazione del controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine, che riescono, peraltro, a sventarne una quota significativa prima della consumazione; b) una maggiore evoluzione tecnologico–scientifica dei sistemi antifurto ed in particolar modo di quelli di localizzazione satellitare; c) una generale crescita delle strategie di contrasto e di prevenzione con una maggiore collaborazione ed una tempestività di segnalazione anche da parte dei cittadini. Si pensi, per esempio, all'intensificazione dell'uso del telefono cellulare".

Inoltre, ha aggiunto Giusio, "è radicalmente mutato, nell'ultimo decennio, il profilo strutturale del mercato ricettatorio, sia delle intere auto che dei pezzi di ricambio, sia nell'ipotesi di furti destinati all'esportazione illecita del veicolo, più rilevante per le auto di lusso o di grossa cilindrata, per le quali la percentuale di ritrovamenti è nettamente inferiore".

Va rilevato che sul grande numero dei furti d'auto in Italia continua tuttavia a pesare un elemento che nessuna tecnologia può inibire: la sbadataggine e la negligenza umana. "Dai quotidiani rapporti della nostra centrale operativa h24 abbiamo constatato che sono ancora molte, troppe, le automobili ‘consegnate’ ai ladri", ha ammesso Leone. Ossia, "lasciate disinvoltamente ed incautamente in sosta davanti all'edicola, al bar, al tabaccaio ed anche parcheggiate sotto casa o in garage con le chiavi inserite nel quadro. Un boccone troppo ghiotto per tutti". Insomma, ha aggiunto Leone, "scontata l'utilità delle tecnologie più sofisticate e di quelle satellitari, è comunque sempre necessario che gli automobilisti adottino comportamenti più attenti, più responsabili e siano meno distratti, se non addirittura involontari complici di chi fa la posta alla loro automobile".

In ordine alle auto più rubate, si è consolidata una sorta di "classifica" che vede, ai primi posti (in termini assoluti) le Fiat Uno, le Autobianchi Y10, le Fiat Punto, le Fiat 500, le Fiat Panda e le Fiat Tipo. Sul totale delle auto rubate, circa 1 su 5 è proprio una Fiat Uno. In termini, invece, di percentuali di furti sul circolante, ai primi posti la Mercedes 600 (1 su 5 è oggetto di furto), le BMW serie 8, quelle serie 7, le Fiat Bravo e Brava, cui seguono Jaguar e Ferrari.

 

RAFFRONTO TRA LE AUTO RUBATE E RECUPERATE
NEGLI ANNI 1999 E 2000

Regione

Auto rubate nel 1999

Recuperi nel 1999

Auto rubate nel 2000

% furti sul 1999

Recuperi nel 2000

% Recuperi sul 1999
PIEMONTE

17.867

11.213

16.214

-9,2

10.616

-5,3

Torino

14.233

8.899

12.860

-9,6

8.489

-4,6

VAL D'AOSTA

94

65

73

-22,3

49

-24,6

LIGURIA

3.951

3.053

3.568

-9,6

2.951

-3,3

LOMBARDIA

53.837

31.672

43.019

-20,08

26.204

-17,26

Milano

38.415

22.124

30.575

-20,4

18.462

-16,56

TRENTINO A.A.

524

520

458

-12,5

307

-40,9

VENETO

6.605

4.852

5.365

-18,7

4.401

-9,29

FRIULI-V.G.

1.097

703

741

-32,4

503

-28,4

EMILIA-ROM.

9.650

7.079

7.853

-18,6

5.714

-19,2

Bologna

4.626

3.605

3.210

-30,6

2.531

-29,7

MARCHE

1.223

811

1.120

-8,4

752

-7,27

TOSCANA

5.402

3.807

4.120

-23,7

3.040

-20,1

Firenze

2.480

1.817

1.865

-24,7

1.426

-21,5

UMBRIA

1.094

683

1.135

3,74

687

0,58

LAZIO

50.632

22.599

41.226

-18,5

18.863

-16,5

Roma

47.012

30.821

38.304

-18,5

17.350

-43,7

ABRUZZO

1.818

924

1.354

-25,5

684

-25,9

MOLISE

377

97

227

-39,7

66

-31,9

CAMPANIA

46.534

18.049

42.894

-7,8

18.648

3,3

Napoli

33.238

13.234

31.009

-6,7

14.233

7,5

PUGLIA

29.043

19.911

22.942

-21

13.757

-30,9

Bari

13.230

6.988

10.770

-18,5

6.253

-10,5

BASILICATA

630

221

498

-20,9

122

-44,7

CALABRIA

7.297

4.018

6.682

-8,4

3.826

-4,7

SARDEGNA

4.629

3.141

4.656

0,05

3.220

2,5

SICILIA

21.275

10.677

17.775

-16,5

9.313

-12,7

ITALIA

263.493

139.895

222.872

-15,41

123.727

-11,5

Fonte: CESC . VIASAT
 


 
 
 

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