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Comunicato Stampa

FURTI D'AUTO: NEL ‘99 DIMINUITI DEL 7,26%,
MA AUMENTANO I MANCATI RITROVAMENTI DEI VEICOLI RUBATI

Nel '99 in Italia ogni giorno sono sparite 722 vetture, ossia un furto ogni 2 minuti.
Ai primi posti restano Lombardia, Lazio e Campania; in coda Valle D'Aosta, Molise e Basilicata.
Ma il fenomeno è in crescita nel Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Molise.

Roma, 27 aprile 2000
Fatturato in calo per l'industria dei furti d'auto, che in Italia ha ormai un giro d'affari di circa di 10 mila miliardi di lire. Nel ‘99 c'è stata infatti, dopo anni, una riduzione del 7,26% del numero delle automobili sottratte ai legittimi proprietari nel nostro Paese. Tuttavia, contestualmente, è aumentato di quasi l'1% il dato relativo ai mancati ritrovamenti. In sostanza, si rubano meno veicoli ma più difficilmente si recuperano quelli “spariti”. Dalla periodica analisi nazionale condotta da Viasat con il CESC - Centro Europeo Studi Criminologici è emerso che nel '99 le auto rubate sono state 263.664, contro le 284.296 del '98, con una contrazione appunto del 7,26%. Questo vuol dire che ogni giorno dell'anno, feste comandate comprese, sono state trafugate 722 vetture, ben 30 ogni ora, ossia una ogni due minuti. Ma il dato confortante viene attenuato dal fatto che aumentano le automobili non più ritrovate: quelle recuperate nel '99 sono state appena poco più della metà, ossia il 52,82%, in calo rispetto al 53,74% dell'anno precedente, quindi con un peggioramento dello 0,92%.

«Questi dati dimostrano che il costante impegno delle forze dell'ordine, associato all'adozione di nuove sofisticate tecnologie di protezione, ha finalmente consentito la tanto auspicata inversione di tendenza in un settore che, invece, da anni registrava un preoccupante trend di crescita e che è diventato importante serbatoio per alimentare le risorse finanziarie della malavita organizzata e per favorire la sua ramificazione non solo sul territorio ma anche all'estero, in collegamento con le organizzazioni straniere», ha rilevato l'ingegner Pierluigi Leone, amministratore delegato di Viasat, il principale operatore europeo nei sistemi di sicurezza e protezione satellitare e nell'infomobilità.

«L'inversione di tendenza è particolarmente accentuata se si considera che sul piano della statistica criminologica una variazione in negativo di questa portata è assolutamente inconsueta», ha rilevato il dott. Massimo Giusio, esperto in discipline criminologiche, autore di testi e pubblicazioni giuridiche e direttore del CESC, secondo il quale «vi sono due rilevanti ordini di fattori alle base di questa diminuzione: l'affinamento da parte delle forze dell'ordine delle tecniche di investigazione e di prevenzione ed il vistoso incremento di strumenti di altissima tecnologia, come gli antifurto satellitari ormai in uso a diverse decine di migliaia di automezzi che consentono una possibilità molto elevata di individuazione e di recupero dell'auto in tempi anche molto stretti».

Nel dettaglio, la ‘maglia nera’ continua ad indossarla la Lombardia, dove l'anno scorso sono state rubate 53.956 automobili, quasi 148 ogni giorno del calendario, ma con una significativa diminuzione del 14,23% sul '98. Seguono il Lazio con 50.741 veicoli trafugati (poco più di 139 nell'arco delle 24 ore), con una contrazione del 6,58% sull'anno prima; la Campania con 46.410 veicoli rubati (ossia 127 al giorno), ma con una flessione del 2,78%; la Puglia, con 29.035 furti (quasi 80 al dì) ed una riduzione del 2,11% del fenomeno; la Sicilia con 21.132 sparizioni (quasi 58 ogni giorno), con un calo dello 0,31% sul '98.

Ma vi sono anche le ‘isole felici’, dove - è il caso della Valle D'Aosta - i furti di auto patiti in un intero anno sono pari a quelli subiti giornalmente nelle regioni in testa a questa classifica: nella regione alpina infatti in 12 mesi sono state sottratte 95 vetture, 13 in meno del '98; nel Molise sono sì sparite solo 375 vetture, ma 40 in più rispetto all'anno prima; nel Trentino-Alto Adige sono stati rubati 537 veicoli, ma 41 in più rispetto all'anno prima; in Basilicata i furti sono stati 627, ossia 58 in meno del '98.

Ed in un panorama nazionale contraddistinto dalla flessione dei furti d'automobili, vi sono però aree che registrano incrementi del fenomeno: oltre che nei citati Molise (+13,64%) e Trentino-Alto Adige (ben +8,27%), questo reato è in aumento pure nel Friuli-Venezia Giulia, dove è passato dai 1.000 furti del '98 ai 1.040 del '99 (+4,0%). Secondo Giusio «queste due regioni sono in controtendenza rispetto alla diminuzione nazionale anche in quanto aree di confine, ponte naturale per l'export di auto rubate verso l'Est Europeo».

Dall'analisi Viasat-CESC, poi, emerge che la maggiore riduzione dei furti si è avuta in Veneto: dai 8.007 veicoli sottratti nel '98 si è scesi a 6.692 (-16,42%), seguono la Lombardia (-14,23%); il Piemonte, sceso da 20.675 auto rubate due anni fa a 17.965 dell'anno scorso (-13,11%); la Toscana, passata da 6.880 a 5.3378 (-8,54%); la Basilicata, da 685 a 627 (-8,47%).

Il maggior numero di auto recuperate è stato registrato in Liguria (con il 76,61%), seguita dall'Emilia Romagna (con il 72,25%). Per il direttore del CESC «gli altissimi recuperi in Liguria, Emilia Romagna e Veneto possono essere anche connessi all'alta caratterizzazione turistica: molti tra gli autori, dopo aver soddisfatto le esigenze di spostamento o mobilità endoregionale, o addirittura compiuto 'bravate' di gruppo, specie notturne, spesso abbandonano il veicolo poco dopo il furto». Per contro, il minor numero di veicoli ritrovati è segnalato nel Molise con il 25,87%, seguito dalla Basilicata con il 35,09% e dalla Campania con il 38,76%.

La situazione dei ritrovamenti nel ‘99 è invece peggiorata rispetto al ’98 soprattutto nel Molise (con un calo dell’8,37% delle auto ritrovate) e in Piemonte (-3,74%). È invece migliorata nelle Marche (+5,58%) e Umbria (+5,47%), ma anche in Valle d'Aosta (+3,61%) e Toscana (+3,24%).

L'analisi Viasat-CESC conclude soffermandosi sulle strategie di contrasto, anche in relazione al contributo che viene dalle nuove strategie. «L'utilizzo più largo e diffuso, ad esempio, dei sistemi di protezione satellitare oltre a sventare il completamento del furto e permettere in gran parte dei casi e in poco tempo il recupero dell'automobile», ha annotato Leone, «consente di arrestare gli autori ponendoli così per un sufficiente lasso di tempo fuori dal circuito criminoso». Sarà questo sufficiente a determinare un circolo virtuoso che potrebbe poi portare ad una significativa riduzione dei premi assicurativi? Su questo ed altri quesiti il CESC, ha concluso Giusio, «sta conducendo una serie di iniziative di ricerca caratterizzate dalla multidisciplinarietà degli apporti, superando sempre più la separazione tra discipline criminologiche, ricerca accademica, scientifica e tecnologia industriale».

È ai nastri di partenza proprio in questi giorni il primo sondaggio nazionale, promosso dal CESC e dall’U.C.E.E.(Unione Camere Esperti Europei), di Bruxelles, che radiograferà dalla parte delle vittime l'annosa questione dei furti di veicoli e tutte le implicazioni ad essi connesse, la cui analisi anche di tipo comparatistico ed i risultati saranno presentati alle autorità, agli operatori del settore ed all'opinione pubblica nel corso del 1° convegno nazionale che si terrà a giugno a Roma nell'ambito della ‘Giornata nazionale di studi sul problema dei furti d'auto in Italia’.


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